pubblicato il 05/08/2020
Il condominio rappresenta una forma, seppur particolare, di comunione dei beni. I proprietari degli appartamenti dello stesso edificio condividono spazi comuni e regole date dal regolamento condominiale.
Il condominio è, quindi, un ente giuridico con caratteristiche specifiche.
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In alcuni casi, è possibile avere dei parallelismi con le persone fisiche. Un'azione comune è quella della richiesta del codice fiscale all'Agenzia delle Entrate.
Il codice è composto da 11 cifre: le prime sette individuano il contribuente, le altre tre identificano l’ufficio e l’ultima è un carattere di controllo. Se è presente la figura dell'amministratore di condominio, il codice fiscale è associato alle sue generalità. Altrimenti, si deve fare riferimento all'anagrafica di un condomino volontario.
Il codice fiscale è un elemento indispensabile per intrattenere rapporti contrattuali, per pagare eventuali dipendenti (ad esempio, il portiere), per mettersi in relazione con fornitori, ditte edili e imprese di manutenzione. Il condominio è, infatti, un sostituto di imposta e deve essere valutato dal fisco, al pari di tutti gli altri contribuenti italiani.
La domanda per ottenere il codice fiscale può essere proposta con due modalità alternative:
in duplice copia, anche per mezzo di persona delegata, direttamente presso qualsiasi ufficio dell’Agenzia delle Entrate a prescindere dalla competenza territoriale e, quindi, dal luogo in cui ha domicilio il condominio;
in unico esemplare attraverso il servizio postale con raccomandata a/r, allegando copia non autenticata del documento di identità del legale rappresentante, presso un qualsiasi ufficio dell’Agenzia delle Entrate. In questo caso, la richiesta si considera presentata il giorno stesso della spedizione.
Il documento al quale fare riferimento in entrambi i casi è il modello AA5/6, che deve essere compilato in tutte le sue parti e deve essere sottoscritto dal legale rappresentante dell’ente (o dal condomino che volontariamente si assume tale onere).